Come l’on demand cambia le nostre vite (la ricerca)

new_tvQualche giorno fa ho scritto su Corriere.it dell’ultimo Tv & Media Report di Ericsson, il più grande studio al mondo sull’evoluzione della televisione. Fra tutti i dati disponibili – sono davvero tanti – ce n’è uno che dice molto su come i nuovi servizi on demand, da Netflix al nuovo arrivato Amazon, stanno cambiando le nostre abitudini: secondo la ricerca ogni italiano passa circa un anno e mezzo della sua vita scegliendo cosa guardare in tv. 

La crescita esponenziale dell’offerta (455 serie tv trasmesse nel 2016 solo negli Stati Uniti) ha prodotto insomma un aumento della qualità, ma anche della confusione: come si fa a scegliere cosa guardare? La decisione, conferma lo studio, è più facile quando si guarda la tv tradizionale e più complicata quando si utilizza l’on demand, dove gli utenti impiegano addirittura un terzo del loro tempo per scegliere il programma. D’altra parte, sull’on demand il livello di soddisfazione è più alto.

Un’altra novità portata dell’on demand è il binge watching: il 18% degli intervistati nell’ambito dello studio confessa di praticare l’abbuffata di film e serie tv ogni giorno, mentre il 41% se la concede almeno una volta a settimana. E sempre a proposito di nuove forme di consumo cresce il “secondo schermo”, cioè l’abitudine di guardare la televisione e contemporaneamente utilizzare un altro device. Un utente su quattro usa abitualmente smartphone e tablet davanti alla tv per effettuare ricerche legate al programma che sta guardando, uno su cinque per condividere o commentare online.

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Per chiudere qualche freddo numero. Ogni italiano passa 35 ore a settimana guardando video. Il vecchio televisore continua a perdere terreno al cospetto dei nuovi device: dal 2012 al 2016 il tempo medio di fruizione da smartphone è più che raddoppiato (da 2,8 a 6,6 ore a settimana) e sono cresciuti anche tablet (da 1,1 a 2,7 ore settimanali) e laptop (da 3,9 a 5,9 ore). Cambiano anche le piattaforme: il 43% degli intervistati accede ogni giorno a YouTube mentre il 12% utilizza Netflix con cadenza giornaliera.

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